E’ assolutamente necessario mettere anche loro. Mi rendo conto che in mezzo a nomi quali per esempio Pink Floyd, King Crimson o Doors i Sex Pistols risultino assolutamente fuori luogo: è esattamente così; rimane, però, che loro come forse nessuno sono riusciti a stravolgere (con molte conseguenze negative) il modo di fare musica, e soprattutto hanno avuto un impatto sociale senza precedenti. Nella premessa avevo specificato che tutti i gruppi presi in considerazione in questa biografia hanno fatto almeno un album da studio valido e prodotto qualcos’altro di interessante; qui ho dovuto fare un’eccezione: i Sex Pistols nella loro carriera hanno fatto un solo album, pure bruttino, ma ci hanno marciato e ci marciano ancora adesso in maniera impressionante.
L’analisi del loro “Nevermind the Bollocks” deve essere distinta in due parti: quella poco rilevante, relativa alla musica, e quella molto più interessante che riguarda l’impatto sociale. Musicalmente, quindi, possiamo dire che hanno creato quel genere chiamato punk, e più nello specifico hanno dato vita a quel movimento chiamato punk ’77; i pezzi presenti nell’album sono suonati malino, registrati male e cantati peggio da Johnny Rotten; le canzoni sono brevi, veloci e piuttosto sempliciotte: musicalmente si sono sentite cose molto più aggressive. In definitiva, l’album di per sé è più che trascurabile. Per quanto riguarda l’impatto sociale, questo disco ebbe l’effetto sul Regno Unito di una bomba atomica. Il punk americano dei Ramones aveva iniziato a manifestare in maniera comunque sarcastica un certo disagio sociale della gioventù americana; i Sex Pistols hanno ripreso il desiderio di esprimere questo disagio, ma cambia la modalità di espressione: questa volta è violenta e distruttiva; di costruttivo non c’era assolutamente niente: se qualcosa della società non andava bene non doveva essere modificata, doveva essere distrutta. Il singolo “Anarchy in the U.K.” a tal proposito, ne fu la massima espressione. La reazione del pubblico fu esplosiva e fragorosa, la cultura ed il look punk si espansero in tutto il Regno Unito in maniera impressionante; per la prima volta la formale Inghilterra sferrò un attacco alle loro istruzioni, la Regina su tutte.
Come era chiaramente prevedibile, il ciclone fu violento ma breve: il 2 Febbraio del 1979 il bassista Sid Vicious morì per un’overdose suicida. Il movimento lasciò strascichi di rilevanza pressoché nulla.
In definitiva, quello che è derivato dall’ispirazione dei Sex Pistols come musica è per lo meno trascurabile; ciò che è rimasto mai come in questo caso è la prova provata che una band può aver successo anche senza saper suonare; questo principio, purtroppo, fu seguito da molte band. Quindi, se un gruppo riesce con un solo album a creare un polverone tale come quello che hanno fatto loro, ritengo necessario averli in discografia.