Metropolis, il film muto del 1927, è considerato il vero capolavoro di Fritz Lang, oltre ad essere il precursore delle pellicole di fantascienza.
La visione di Lang
La visione di Lang era proiettata in un mondo di 100 anni dopo (2026, non molto lontano da oggi) in cui esistevano solo due classi sociali: ricchi e operai. I primi vivevano in cima ai grattacieli, mentre i secondi lavoravano sotto terra in condizioni estreme e continuamente minacciati dalle macchine con cui lavoravano. Metropolis aveva un capo supremo, John Fredersen che, a sua volta, aveva un figlio, Freder. Un giorno a Freder appare Maria, profeta, che lo invita guardare la vita dei suoi simili. Freder resta colpito da questa visione e decide di scendere per vedere come vivono nel sottosuolo.
Il ragazzo scopre l’allucinante vita degli operai e decide di protestare con suo padre. L’uomo, troppo avido e bramoso di potere, non ascolta suo figlio. A quel punto Freder decide di avventurarsi in un viaggio tra i suoi fratelli operai, nei sobborghi di Metropolis. Il ragazzo prova sulla sua pelle le condizioni disumane imposte da suo padre agli operai: orari assurdi, calore terribile, fumi che soffocano! A fine turno Freder ritrova Maria a una riunione organizzata per spingere gli operai alla rivolta. Qui i due si innamorano. Mentre nei sotterranei succede tutto questo, nelle alte sfere Fredersen incontra l’inventore delle macchine di Metropolis: Rotwag. La sua ultima scoperta è un automa che può sostituire l’uomo in tutto e ha sembianze di una vera donna. Alla fine Fredersen farà rapire Maria, profeta tra gli operai, e farà dare al robot le sue sembianze. Federsen è convinto che, in questo modo, potrà controllare le rivolte degli operai.
La vera Maria resta prigioniera nei sotterranei, insieme allo scienziato. Rotwag gli racconta che il robot è stato progettato per spingere gli operai a distruggere tutte i macchinari poiché lui si vuole vendicare di Fredersen che gli ha rubato la sua amata.
Scoppia la rivolta e gli operai, guidati dalla finta Maria, escono dai sotterranei. Federsen permette che raggiungono il generatore che fornisce energia all’intera città sperando di far allagare il sottosuolo, dove abitano gli operai. La donna robot, però, sovraccarica il generatore fino a farlo esplodere, distruggendo, in quel modo, tutta Metropolis. Federsen scopre che è stato progettato tutto dallo scienziato e si scaraventa su di lui, mentre Maria scappa e, insieme a Freder, cerca di salvare i bambini rimasti nel sottosuolo. Gli operai, in un primo momento, festeggiano, ma Grot, il guardiano delle macchine, gli rammenta quali siano le conseguenze di quel gesto. A quel punto gli operai si rivoltano verso Maria e la catturano, mandandola al rogo. A morire, però, è il robot. La vera Maria è stata rapita dallo scienziato che viene affrontato da Freder. Alla fine tutti tornano armoniosamente insieme grazie a Freder che fa da mediatore.
Negli anni si sono succeduti diversi tentativi di recupero e lunghi lavori di restauro e ripristino, la pellicola è stata presentata a febbraio 2010 Friedrichstadt-Palast di Berlino.